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mercoledì 7 maggio 2008

X Factor piace alle star. Facchinetti: "Con Amici in comune il fine"

xfactor_1161_7582.gifIn attesa della story dei Sei Ottavi... ecco un articolo tratto dal sito realityshow.blogosfere

Ai cantanti, cioè a chi può valutare meglio i concorrenti di X factor, lo show piace.

Come ricorda Paolo Giordano su Il Giornale anche Daria Bignardi (che dice di seguirlo con piacere) e Ambra Angiolini confessano di guardare le puntate, ma sono i diretti interessati, cioè gli artisti che con la voce creano e lavorano, lo zoccolo duro dei fans. Nelle scorse settimane è stato persino Renzo Arbore a commentare positivamente il desiderio di Raidue di incoronare un nuovo talento del pop e pure Enrico Ruggeri ha detto in sostanza che "con la grave crisi delle case discografiche, ben vengano iniziative come questa".

Perché questo è il punto: parzialmente oscurata dalla crisi economica la capacità delle major di ricercare e investire su nuove promesse ora tocca alla televisione farsi in parte carico di quel ruolo. In Gran Bretagna, dove X Factor è in palinsesto da alcuni anni, è stata scoperta Leona Lewis, che in questo momento negli Stati Uniti si combatte il numero uno in classifica addirittura con Madonna. E così per forza l'americana Liza Minnelli riconosce che "è un modo per lanciare nuovi cantanti": lei conosce bene quali siano le difficoltà dell'ambiente. Ed è per questo, forse, che anche Renato Zero ha promosso a pieni voti lo show.

Ma tra i concorrenti, Francesco Facchinetti per chi tifa? "Mi piaceva Vittoria Haid, ma è stata eliminata quasi subito. Adoravo il suo stile americano. I ragazzi in gara sono fortissimi, ma preferisco non sbilanciarmi. Sono rimasti in pochi e non ci saranno più new entry. Il vincitore si aggiudicherà un contratto discografico da trecentomila euro. Ora devono mettersi in gioco al cento per cento, accettando il rischio di non piacere al pubblico".

Forse perché andavano in onda nello stesso periodo, ma X Factor è stato spesso paragonato ad un altro talent show, Amici di Canale 5: "Abbiamo in comune il fine spero, e cioè darà la possibilità a un giovane di realizzare il suo sogno. Ma Amici, a differenza di X Factor, è anche un reality. A poco a poco il nostro programma diventerà un successo. In Gran Bretagna, dove ormai è un cult, la prima edizione ha registrato ascolti più bassi dei nostri. È un talent puro, gli italiani non sono abituati. Ma il nostro lavoro è importante. Promuoviamo anche stili musicali finora trascurati dal mercato discografico, dando visibilità a band originali come i Sei ottavi e gli Aram Quartet. Se il vincitore non farà successo nel mondo della musica, allora sì che X Factor avrà fallito. Ma scommetto che non succederà".

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