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domenica 14 settembre 2008

Antonio Marino contro Amici e Giusy!

Raccontaci la prima estate dopo il tuo personale successo a X Factor
È stata sicuramente l’estate per certi versi più difficile dei miei ultimi dieci anni. Sono stato costantemente in tour, per Radio Italia e altre emittenti, girando praticamente locali e club di tutta Italia.

La risposta del pubblico?
La gente è sempre stata calorosissima con me. Il riscontro è quindi stato molto buono, anche mi sono esibito rigorosamente sempre dal vivo, e le persone, che sono più intelligenti di quanto nell’ambiente discografico si pensi generalmente, hanno apprezzato. E sottolineo: ‘dal vivo’. Non come alcuni miei colleghi cantanti di X Factor…

Ti riferisci per caso alla nuova eroina delle vendite, Giusy?
Giusy, sia chiaro, non mi dispiace come cantante. Ma il problema è un altro. In Italia funzioni, come artista, solo se rientri in una logica di imitazione di qualche cantante o fenomeno artistico già ampiamente collaudato, magari all’estero. E, nel caso di Giusy, la somiglianza con quell’artista anglosassone, per non dirne il nome, non è solo evidente. È imbarazzante.

Però il suo successo le sta aprendo prospettive professionali davvero notevoli…
Lo so, ammetto di non essere stato per niente oculato, in certi miei comportamenti. Effettivamente, se devo ammettere un errore di strategia nella mia partecipazione al talent show di X Factor, riconosco di non aver saputo mediare su certe mie posizioni. Detto molto schiettamente: forse sì, ho parlato troppo, mi sono esposto troppo anche emotivamente. Ho pianto, ho polemizzato, ho accusato. Insomma, non sono stato per niente calcolatore. Ma io sono così come mi avete visto in trasmissione. Tale e quale. E passionale fino all’osso.

Una linea, la tua, che comunque ti consente di uscire con il tuo primo album personale…
Sì, dovrebbe arrivare a ottobre. Il titolo non è stato ancora definito. Il mio sarà un album molto ‘black’. Per dare un’idea efficace, mi proporrò come una specie di Giorgia in versione maschile. In Italia è un genere che non va ancora tantissimo, ma che si è ritagliato la sua bella fetta di pubblico, che apprezza il bel canto, un mix tra cantautorato e vocalità.

Ci saranno anche inediti, o solo cover?
Ci saranno sia canzoni nuove che cover di Giorgia e Pino Daniele. I testi di ben tre pezzi li ho scritti io personalmente. Voglio cantare dei problemi che si hanno quando, appartenendo a una determinata condizione sociale, ti ritrovi a imbatterti in qualche ostacolo di troppo cercando di ‘scalare’ qualche gradino, inseguendo i tuoi sogni. In uno di questi, poi, ho portato all’interno di una canzone un problema che ho vissuto personalmente, e che mi sta a cuore. Quello dell’eccesso di penso, dell’obesità. Un problema che non mi ha interessato solo da un punto di vista privato, ma anche per quanto riguarda la mia carriera da cantante.

A che cosa ti riferisci, in particolare?
Ad Amici, dove mi hanno scartato la bellezza di quattro volte. Sempre all’ultima selezione, poi… Sono certo di una cosa: il mio peso, il fatto che fossi evidentemente fuori forma, mi ha penalizzato. Specie al fianco dei personaggi che poi abbiamo visto in trasmissione, non sarei stato così ‘televisivo’. Ho visto Marco Carta nell’ultimo provino che ho fatto. E devo dire: ok, un timbro interessante, ma niente di così stratosferico come si è voluto far credere. Però il suo personaggio è emblematico di come si cercasse, probabilmente, un tipo di prodotto. Che magari, perché no, piacesse tanto alle ragazzine.

Qual è il tuo pensiero, col senno di poi e soprattutto dopo il successo che stai comunque riscontrando?
Forse è stato giusto così. Non fermandomi ad Amici, ho trovato una mia strada con X Factor. E forse, con il senno di poi, io per Amici ero già troppo ‘professionista’, avendo già avuto occasione di lavorare, per esempio, in alcuni musical.

E a Simona Ventura che vuoi dire?
Che personaggio… Lei è incasinatissima ma riesce sempre a dedicarmi qualche momento. Una persona molto concreta, diretta, leale, vera. Ed è un personaggio di livello che sicuramente potrà darmi una mano. È stata carinissima ultimamente, ha voluto che le inviassi il singolo per sentirlo in anteprima. Mi ha sorpreso per il suo grande senso di protezione. Sembra severa e rigida, a volte, ma durante X Factor si è dimostrata anche molto ‘materna’ con noi ragazzi. Sempre pronta a tutelarci.

Pare che lei ti volesse anche sull’Isola dei famosi. È vero?
Lei mi avrebbe voluto, sì, ma diversi motivi non lo hanno permesso. Intanto, io tra poco sarò impegnato nella promozione del mio album, proprio in concomitanza con l’Isola. Ma non è solo una questione di tempi. Non è permesso, in Rai, prendere parte a due reality nello stesso anno. Quindi, diciamo anche che la questione è stata chiusa sul nascere. Ma ho apprezzato molto che lei abbia pensato ancora una volta a me.

Che cosa pensi in generale dei talent show?
Ovviamente non posso che pensarne bene, visto che mi hanno portato a fare le cose che sto affrontando ora. Il problema è che, in Italia, il talent show sembra aver assunto un ruolo troppo decisivo, agli occhi degli aspiranti giovani artisti. Negli Stati Uniti è solo una delle possibilità per presentarsi al mondo dello spettacolo e della musica. Il talent show, in Italia, regala ai concorrenti una popolarità televisiva che fa da zoccolo duro, una volta prodotto il disco, per le vendite. Offrendo qualche garanzia in più a chi deve investire.

Ultima domanda. A chi vuoi dedicare, ora, questa tua rivincita?
Sicuramente a mio padre, che purtroppo è scomparso l’anno scorso.

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