Ventinove anni, nata a Palermo, Giusy Ferreri - scrive Ernesto Assante su Repubblica - "non canta come tutte le altre. Ha una voce forte, ricca, profonda, e uno stile nel quale pause e singhiozzi arrivano a sorpresa, a sottolineare frasi, emozioni, sentimenti. Non una cantante qualunque, insomma. E, non a caso, non un percorso musicale qualsiasi". "Ho cantato fin da piccola - racconta lei al quotidiano - a 14 anni ho messo su la mia prima band. Facevamo rock, mi piacevano le voci maschili, Piero Pelù dei Litfiba, Francesco Renga dei Timoria, facevamo un repertorio aggressivo. Poi papà mi disse che avevo una voce troppo maschile, che sembravo ridicola, e decisi di fare corsi di preparazione al canto, in una scuola. Avevo 16 anni, l'insegnante sentì il mio timbro e mi diede spartiti con melodie blues che non avevo mai cantato. Ho iniziato a cantare le canzoni di Billie Holiday, Bessie Smith, Ella Fitzgerald, affinando lo stile. Mi è rimasto il vocione ma ho imparato ad andare su tonalità diverse".
L'influenza maggiore all'inizio è senza dubbio della Holiday: "Seguivo il suo stile, amavo il fatto che prendeva le note, le storpiava, le tratteneva, singhiozzava. Poi ho ascoltato altre cantanti, Janis Joplin, Fiona Apple, P. J. Harvey, ma anche cose italiane come Vinicio Capossela". Niente Mina, niente Giorgia, niente dive americane della musica nera, anzi una piacevolissima ascendenza rock che rende la vocalità di Giusy Ferreri decisamente diversa da ogni possibile parametro nazionale. E lo si sente non solo nel brano con il quale è arrivata seconda a X Factor ma anche, anzi soprattutto, con le cover, le interpretazioni di brani celeberrimi, che nelle sue mani diventano altro, come La bambola di Patty Pravo, Insieme a te non ci sto più di Caterina Caselli, Ma che freddo fa di Nada, riletti in maniera originalissima e affascinante.
L'influenza maggiore all'inizio è senza dubbio della Holiday: "Seguivo il suo stile, amavo il fatto che prendeva le note, le storpiava, le tratteneva, singhiozzava. Poi ho ascoltato altre cantanti, Janis Joplin, Fiona Apple, P. J. Harvey, ma anche cose italiane come Vinicio Capossela". Niente Mina, niente Giorgia, niente dive americane della musica nera, anzi una piacevolissima ascendenza rock che rende la vocalità di Giusy Ferreri decisamente diversa da ogni possibile parametro nazionale. E lo si sente non solo nel brano con il quale è arrivata seconda a X Factor ma anche, anzi soprattutto, con le cover, le interpretazioni di brani celeberrimi, che nelle sue mani diventano altro, come La bambola di Patty Pravo, Insieme a te non ci sto più di Caterina Caselli, Ma che freddo fa di Nada, riletti in maniera originalissima e affascinante.
"Certo le cover mi hanno aiutata", dice lei, "per anni mi sono proposta alle case discografiche come cantautrice e avendo una voce particolare, scrivendo musica non commerciale, nessuno mi voleva. Ma io sono andata avanti per la mia strada, non ho fatto il piano bar, ho scelto di portare in giro la musica che dicevo io, anche se questo non mi faceva guadagnare. Lavoravo come cassiera in un supermercato, part time, per avere il tempo di continuare a scrivere canzoni e trovare locali interessati a proporre una come me, che non aveva un repertorio buono per vendere birre. Certamente X Factor mi ha permesso di mettermi in gioco con canzoni che la gente conosceva e, con l'aiuto degli arrangiamenti di Lucio Fabbri, ho avuto modo di far sentire il mio stile. Probabilmente era anche il momento giusto, il pubblico voleva ascoltare una voce diversa dalle altre".
Fatto sta che Giusy Ferreri ha buttato giù dal primo posto delle classifiche di vendita niente di meno che il nuovo disco dei Coldplay, e lo ha fatto da esordiente ma con una canzone scritta apposta per lei da Tiziano Ferro: "Avere i grandi autori che scrivono per te è una gioia immensa, non avevo mai pensato di poter arrivare a tanto. Ma il disco che è fuori adesso è solo una parte di me, a ottobre uscirà un disco di soli inediti, con alcuni brani scritti da me altri di grandi autori e soprattutto con la collaborazione di Linda Perry, la voce dei 4 Non Blondes. Lei sì che è una grande...".
Fatto sta che Giusy Ferreri ha buttato giù dal primo posto delle classifiche di vendita niente di meno che il nuovo disco dei Coldplay, e lo ha fatto da esordiente ma con una canzone scritta apposta per lei da Tiziano Ferro: "Avere i grandi autori che scrivono per te è una gioia immensa, non avevo mai pensato di poter arrivare a tanto. Ma il disco che è fuori adesso è solo una parte di me, a ottobre uscirà un disco di soli inediti, con alcuni brani scritti da me altri di grandi autori e soprattutto con la collaborazione di Linda Perry, la voce dei 4 Non Blondes. Lei sì che è una grande...".
Intanto, dalla pagina MySpace di Giusy Ferreri, sono state ultimamente cancellate delle foto, giudicate troppo compromettenti. Le ha scovate Gay.tv. In realtà si tratta di istantanee che non fanno di sicuro gridare allo scandalo ma che rientrano nello stile del personaggio. Certamente sui generis. E, infatti, Giusy o la si ama o la si ignora: difficile una via di mezzo.
Realityshow.blogosfere
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