Gli ascolti di X Factor continuano ad essere catastrofici (le strisce quotidiane delle 17.20 e delle 19.50 boccheggiano tra il 3 e il 5% di share) e Francesco facchinetti, tramite il suo blog, fa un invito agli spettatori (utilizzando miliardi di puntini di sospensione, che sono davvero fastidiosi):
"Bene ragazzi devo farvi un appello, perchè le grandi imprese non si possono e non si devono mai fare da soli......ho bisogno di tutti voi....della vostra forza...della vostra anima...del vostro cuore perchè senza di questo il sogno di X Factor non si può realizzare.....se avete visto la puntata e spero che lo abbiate fatto.....avrete capito che noi non mettiamo in scena fenomeni da baraccone o false emozioni.....non facciamo della litigata o delle volgarità il nostro inno....ma cerchiamo di fare una cosa unica e semplicissima, e nello stesso tempo immensa.....cioè Musica....raccontate a tutti i vostri amici e a tutti quelli che volete ciò che avete visto.....dite loro che il nostro paese ha bisogno di gente nuova, giovane, fresca e che ha voglia di sognare.....che X Factor è la prova che se credi in qualcosa realmente...se vuoi puoi realizzarlo....confido in voi....perchè ripeto: senza il vostro appoggio questo sogno non puo esistere!!!....grazie...".
Ma Francesco Specchia, sul Tgcom, stronca il programma: "Se c'è un programma televisivo, oggi, in Italia, che brilla per un strepitosa mancanza d'originalità e per affaticato carico di deja vu, questo è X Factor. Precisiamo subito. X Factor, il nuovo programma di Raidue 'per i giovani' (i giovani sono una categoria dello spirito:come se ogni italiano tra i 14 e i 30 non vedesse l'ora di accasciarsi davanti a coetanei che fanno La Corrida versione OC) non è affatto una minchiata. La 'minchiata', usata da Dante e abusata dall'Aretino possiede - nel senso sciasciano del termine- una sua dignità letteraria.
X Factor una sua dignità non ce l'ha, o se ce l'ha, l'ha nascosta nei vocalizzi strozzati, nei gozzi intimiditi, nei volti smerigliati dei suoi giovani protagonisti. Tutti ragazzi alla ricerca di un talento perduto nel momento sbagliato e nel posto meno opportuno. Ritorniamo alla lieve tendenza al plagio di questa ineffabile sagra canora. X Factor è un format spagnolo che ricorda Amici ma non ne possiede la fascinazione professionale dovuta alle briglie di Maria De Filippo; richiama Operazione Trionfo (già flop nel 2002 con Miguel Bosè che gridava 'Mucho mierda!') ma non è così trash da incuriosire i cultori della materia; cita Saranno famosi senza lasciare, però, ai protagonisti un brandello di speranza. Anche nel nome X Factor è clonato: da una serie a fumetti della Marvel di Chris Claremont, spin off della più nota X-Men.
Lì la trama prevedeva la presenza di giovani mutanti dalle grandi capacità. Nell'X Factor di Raidue l'unico mutante è, forse, il conduttore Francesco Facchinetti che ha la capacità di mutare nel nome (prima si chiamava Dj Francesco, poi la svolta epocale), di materializzarsi e di fare casino in ogni programma di Simona Ventura. Non che questo sia un gran talento, anche se Simona dice di lui '...è il migliore in circolazione', e figurarsi gli altri. In effetti Facchinetti detto The Talent consola gli ospiti, coetanei un po' intimiditi, sussurrando loro benignamente: 'Non conta la potenza canora, ma il cuore', e detto da lui è una garanzia. A parte Simona Ventura che qui (magari giustamente) si concede il ruolo della madre nobile in giuria, l'unico che in X Factor ha talento vero è Morgan (se lo sentite cantare dal vivo l'ultimo repertorio ve ne accorgerete). Il quale Morgan, però pare abbia già litigato con l'altra giurata, tale Mara Maionchi una talent scout che usa la parolaccia come simpatico intercalare e che, a suo tempo, giudicò proprio l'ex Bluvertigo un cantante sul quale fare poco affidamento. Certo, si può obbiettare che lo disse anche Vittorio Feltri al produttore del programma Giorgio Gori un tempo suo ex cronista a Bergamo ('caro Gori, come giornalista su di te si può fare poco affidamento'), e poi accadde quel che accade. Ma, onestamente, Facchinetti che sfonda come conduttore e diventa Pippo baudo non riusciamo ad immaginarselo. Ciò detto X Factor, nella prima puntata è stata una catastrofe. Forse migliorerà, o anche no. Diceva qualcuno che il talento è un difetto del carattere. Il problema è che qui, finora, manca anche quello...".
X Factor una sua dignità non ce l'ha, o se ce l'ha, l'ha nascosta nei vocalizzi strozzati, nei gozzi intimiditi, nei volti smerigliati dei suoi giovani protagonisti. Tutti ragazzi alla ricerca di un talento perduto nel momento sbagliato e nel posto meno opportuno. Ritorniamo alla lieve tendenza al plagio di questa ineffabile sagra canora. X Factor è un format spagnolo che ricorda Amici ma non ne possiede la fascinazione professionale dovuta alle briglie di Maria De Filippo; richiama Operazione Trionfo (già flop nel 2002 con Miguel Bosè che gridava 'Mucho mierda!') ma non è così trash da incuriosire i cultori della materia; cita Saranno famosi senza lasciare, però, ai protagonisti un brandello di speranza. Anche nel nome X Factor è clonato: da una serie a fumetti della Marvel di Chris Claremont, spin off della più nota X-Men.
Lì la trama prevedeva la presenza di giovani mutanti dalle grandi capacità. Nell'X Factor di Raidue l'unico mutante è, forse, il conduttore Francesco Facchinetti che ha la capacità di mutare nel nome (prima si chiamava Dj Francesco, poi la svolta epocale), di materializzarsi e di fare casino in ogni programma di Simona Ventura. Non che questo sia un gran talento, anche se Simona dice di lui '...è il migliore in circolazione', e figurarsi gli altri. In effetti Facchinetti detto The Talent consola gli ospiti, coetanei un po' intimiditi, sussurrando loro benignamente: 'Non conta la potenza canora, ma il cuore', e detto da lui è una garanzia. A parte Simona Ventura che qui (magari giustamente) si concede il ruolo della madre nobile in giuria, l'unico che in X Factor ha talento vero è Morgan (se lo sentite cantare dal vivo l'ultimo repertorio ve ne accorgerete). Il quale Morgan, però pare abbia già litigato con l'altra giurata, tale Mara Maionchi una talent scout che usa la parolaccia come simpatico intercalare e che, a suo tempo, giudicò proprio l'ex Bluvertigo un cantante sul quale fare poco affidamento. Certo, si può obbiettare che lo disse anche Vittorio Feltri al produttore del programma Giorgio Gori un tempo suo ex cronista a Bergamo ('caro Gori, come giornalista su di te si può fare poco affidamento'), e poi accadde quel che accade. Ma, onestamente, Facchinetti che sfonda come conduttore e diventa Pippo baudo non riusciamo ad immaginarselo. Ciò detto X Factor, nella prima puntata è stata una catastrofe. Forse migliorerà, o anche no. Diceva qualcuno che il talento è un difetto del carattere. Il problema è che qui, finora, manca anche quello...".
Chicco Sfondrini, autore di Amici, parla di X Factor a Libero Magazine:
"Sono in imbarazzo a parlarne... Il format funziona bene, non escludo che i dati di ascolto possano crescere. Per la prima volta sono stato spettatore di una cosa che già facciamo noi... Tra l'altro c'era anche un ragazzo che ad Amici abbiamo scartato. Quello che si chiama Tony".
Tony è bravissimo: "Trovi? Non so, io non sono un esperto di musica, a me lui piaceva tantissimo perché aveva una bella faccia, però non mi colpì. In sintesi a X Factor tante bellissime voci, ma la resa dal vivo poteva essere meglio. Ma forse sono io che pretendo troppo, contagiato da Jurman. Comunque più occasioni ci sono per i ragazzi, meglio è. Perché purtroppo in Italia è un po' tutto fermo in questo settore. È chiaro che per noi è un po' strano vedere uno spettacolo così simile, che parte nello stesso periodo... Ma l'impostazione è molto diversa: "Sì, totalmente. Noi abbiamo danza, musical, c'è uno sfogo maggiore. Mi pare che a X Factor il premio sia un contratto discografico, quindi se qualcuno ce la farà sono contento".
realityshow.blogosfere
"Sono in imbarazzo a parlarne... Il format funziona bene, non escludo che i dati di ascolto possano crescere. Per la prima volta sono stato spettatore di una cosa che già facciamo noi... Tra l'altro c'era anche un ragazzo che ad Amici abbiamo scartato. Quello che si chiama Tony".
Tony è bravissimo: "Trovi? Non so, io non sono un esperto di musica, a me lui piaceva tantissimo perché aveva una bella faccia, però non mi colpì. In sintesi a X Factor tante bellissime voci, ma la resa dal vivo poteva essere meglio. Ma forse sono io che pretendo troppo, contagiato da Jurman. Comunque più occasioni ci sono per i ragazzi, meglio è. Perché purtroppo in Italia è un po' tutto fermo in questo settore. È chiaro che per noi è un po' strano vedere uno spettacolo così simile, che parte nello stesso periodo... Ma l'impostazione è molto diversa: "Sì, totalmente. Noi abbiamo danza, musical, c'è uno sfogo maggiore. Mi pare che a X Factor il premio sia un contratto discografico, quindi se qualcuno ce la farà sono contento".
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